Il 4 maggio 2023 è diventata per me una data importante. Il giorno del mio primo TEDx, nella città in cui sono nato e cresciuto, Avellino. Un’esperienza unica, emozionante, impegnativa, bella che rifarei nuovamente.
Unica. Perché si è tenuto nella mia città, nel cinema in cui andavo per vedere i primi cartoni Disney con i miei genitori, dinanzi a persone che ti conoscono e nuove che si affacciano per la prima volta a un evento internazionale in una città che offre poche opportunità simili.
Emozionante. Perché sei su un palco, da solo con una platea di oltre 100 persone che hanno pagato per vedere la tua “rappresentazione teatrale”. Un’emozione positiva che genera la giusta adrenalina.
Impegnativa. Perché hai un massimo di 18 minuti per affascinare, ispirare e coinvolgere la platea. Devi avere ritmo, lasciare andare le tue emozioni, ma mostrarti anche solido e pieno di consapevolezza.
Bella. Perché racchiude tutto quello che ho detto finora. Perché devi viverla per apprezzare l’intensità del momento. Perché si somma alle sfide e paure vinte nella vita.
Il TEDx di Avellino, #TEDxQuattrograna, ha scelto un tema molto complesso e delicato da affrontare: il fallimento e come “cadere meglio”. Ho parlato di errori e ripartenze, portando la mia storia, le lezioni apprese nello sport, nella vita e nel lavoro.
In attesa della registrazione video, ho pensato di ripercorrere il mio TEDx e trascriverlo anche per coloro che non hanno potuto assistere dal vivo. Ho integrato alcune parti che, per motivi di tempo, ho dovuto tagliare durante il talk. (è stato bello sapere a 5' dall’inizio che se sfori i 18' canonici, non viene rinnovata la licenza agli organizzatori del TEDx. Ed è così che il timer acquisisce un ruolo ancora più decisivo e pressante!)
L’emozione e il tempo sono state due variabili che mi hanno accompagnato durante il talk. Il timer che scorreva impietosamente e il mio flusso di pensieri rincorrere hanno creato un cortocircuito. Ho avuto un attimo di pausa, poi sono ripartito. All’istante ho visto quel momento come un errore, ma siamo tutti umani, vulnerabili. E proprio di questo ho parlato.
Mi sono divertito. Lo rifarei nuovamente. Ripartendo da quello che poteva andare meglio. Ho imparato…
