I 7 errori più comuni in un progetto Smart Working. IMHO.
Ecco! Finalmente l’ho fatto! In tanti mi hanno chiesto di scrivere un articolo che riassumesse i principali errori legati a un progetto Smart Working. Mi sono sempre rifiutato perché, in realtà, non è assolutamente facile. Direi anche un po’ presuntuoso. Essendo un tema in rapida evoluzione e non esistendo un approccio unico e standard, diventa complicato dire cosa sia giusto e cosa no.
Tuttavia, siccome ho notato il ripetersi di alcune “cattive abitudini”, alla fine ho ceduto. Provo a raccogliere i principali errori di valutazione che si sono presentati più volte in molteplici dibattiti, innumerevoli meeting e in tante storie di dipendenti e manager durante la mia esperienza con lo Smart Working.
L’unico scopo di questo contributo è attenzionare coloro che sono in procinto di lanciare un progetto Smart Working i quali, devono esser infinitamente grati alle aziende che per prime hanno sperimentato lo Smart Working. Senza di esse (e senza i loro errori) non sarebbe stato possibile:
- lo sviluppo di nuove e migliori prassi per avvicinarsi allo Smart Working;
- la diffusione del fenomeno su larga scala e il conseguente rinnovamento degli assetti e dei modelli organizzativi delle aziende.